Il granchio blu (Callinectes sapidus) è una specie invasiva che da alcuni mesi sta riempiendo le pagine dei giornali italiani. L’animale sta causando danni ingenti agli ecosistemi marini a causa della sua voracità che non risparmia nulla sul suo cammino. Una fame da pugliese in vacanza.
Gli esseri umani studiano questo granchio da oltre un secolo, principalmente perché in America è una specie di grande interesse economico e commerciale, tanto che in diverse zone hanno dato il via a programmi di conservazione per evitare che si estingua localmente.
Pensa te, la loro paura è invece la nostra aspirazione. Il granchio blu inizia la sua vita come ogni altra crostaceo o come ogni altra persona che si sveglia dopo il riposino pomeridiano: da larva. Lo sviluppo larvale include diverse fasi e in genere in questo stadio i granchi sono buoni nuotatori il che consente loro di abitare gli strati più elevati della colonna d’acqua.
Credits: Epifanio, 2019
Solitamente, ma non sempre, gli stadi iniziali si sviluppano in aperto oceano, ma una volta diventati maturi cercano di avvicinarsi all’estuario di un fiume. Perché si, sti criminali stanno da dio sia in acqua dolce che salata.
Una volta arrivati in un estuario si insediano e crescono. Le femmine di granchio blu possono superare i 13 centimetri di lunghezza e possono attraversare una ventina di mute fino ad arrivare a quella finale definita “puberale”, che porta a un cambiamento significativo nella morfologia dell'addome e che fornisce una maggiore superficie per covare le uova.
I granchi blu femmina fanno all’amore subito dopo la muta puberale, quando hanno perso il duro carapace. Insomma, quando sono tenere. I maschi al contrario sono calcificati e quindi durissimi quando asdrubalano. Duri, duri di giada praticamente e cercano di accoppiarsi con più femmine possibili.
L’accoppiamento è piuttosto complesso e prevede una serie di comportamenti di difesa della femmina e soprattutto l’impiego di feromoni rilasciati tramite l’urina. Se il mare per noi è una latrina, per loro è un enorme talamo nuziale dove spargere la loro pisciazza profumata, e i maschi la sentono e impazziscono di gioia, e gli viene ancora più turgido…l’esoscheletro.
Una volta formata una coppia, indovina indovinello, avviene l’accoppiamento che in genere prevede diverse fasi. Prima di tutto la protezione pre-copulatoria. Cioè il maschio prende la femmina e la trasporta fisicamente sotto il suo addome, per diversi giorni, aspettando che lei effettui la muta. Ve l’ho detto, si copula solo dopo la muta della femmina, quando lei è bella tenera. È importante.
Credits: Epifanio, 2019
In seguito c’è la copulazione effettiva, che prevede il trasferimento del succo di cocco del maschio alla femmina. Ma come glielo trasferisce? Il maschio produce un liquido seminale, confezionato in pacchetti chiamate spermatofore. Un pacchetto di divin latte, insomma.
A questo punto introduce i suoi sacchetti utilizzando un paio di spine genitali, il loro batacchio in pratica, che inseriscono i due pori genitali della femmina che si trovano sul ventre.
Le uova prodotte per ogni asdrubalata, in media, sono circa 2 milioni e qui veniamo al punto problematico. Questo animale è super prolifico. Si deve dare una calmata. Se unite questo alla sua capacità di adattamento mostruosa, capirete perché il granchio blu è un distruttore di mondi da competizione.
Il problema è che questa specie è in competizione con quelle che abitano i nostri mari oppure se le mangiano visto che sti granchiazzi sono ghiotti di TUTTO: bivalvi, altri crostacei, anellidi, piccoli pesci, piante e praticamente qualsiasi altra cosa commestibile che riesca a trovare, incluse carogne, e altri altri suoi simili perché senza un po’ di sano cannibalismo dove andiamo? Per di più qui da noi non ha predatori.
C’è da dire però che ultimamente stanno osservando pesci e uccelli cibarsi di questi crostacei. Parliamo per ora solo di eventi aneddotici, troppo poco per sapere con certezza se gli ecosistemi possono tornare in equilibrio da soli. Ciò che è certo ad oggi è che volenti o nolenti dobbiamo dare il benvenuto a una nuova specie aliena invasiva.