Recentemente è stato scoperto un nuovo organello in un’alga: il
nitroplasto, struttura cellulare capace di trasformare l’azoto
gassoso per renderlo disponibile alla pianta. Conoscete gli
organelli, no? Quelle strutture cellulari come i mitocondri, dove
avviene parte della respirazione cellulare, e i cloroplasti, dove
avviene parte della fotosintesi.
Ecco,
mo c’è pure il nitroplasto, dove avviene la fissazione
dell’azoto. Si legge in giro che questo dovrebbe rivoluzionare
i libri di biologia, finalmente hanno trovato un’utilità a quelle
lunghe prefazioni inutili che nessuno studente si è mai letto? No,
meglio.
I
libri di testo dicono che la fissazione dell'azoto avviene solo nei
batteri e negli archaei, motivo per cui spesso troviamo questi
organismi in simbiosi con le radici di alcune piante. L’azoto è
fondamentale per la crescita di queste ultime e avere a disposizione
un “amichetto” che trasforma l’azoto e lo inserisce in molecole
che puoi utilizzare in cambio di protezione non è niente male.
Ora,
però, questa scoperta scombussola tutto: nel 2012 il team aveva
riportato che l'alga marina Braarudosphaera bigelowii interagiva
simbioticamente con un batterio chiamato UCYN-A. Nello studio più
recente, però, i ricercatori hanno concluso che UCYN-A dovrebbe
essere classificato come organello cellulare piuttosto che
come organismo separato.
E
come si capisce se è un organello? I ricercatori utilizzano due
criteri chiave: primo, il nitroplasto deve essere trasmesso alle
generazioni successive. Secondo, la struttura deve dipendere dalle
proteine fornite dalla cellula ospite. E indovinate un po’? È
esattamente quello che accade.
BUM, esiste un eucariote che fissa l’azoto. Vabbè, ma che ci dobbiamo fa? Sicuramente ci saranno delle applicazioni nel campo agroalimentare, ma ciò che interessa ai bonobi di questa redazione è altro: può essere considerato questo un nuovo tassello per la teoria endosimbiontica, teoria per cui i primi organelli si sono formati per un’antichissima simbiosi batterica? Abbiamo scoperto il segreto della complessità delle cellule eucariotiche? Boh. Mi sa che ci tocca comprare un nuovo libro, ma la prefazione comunque non la leggiamo.