Si chiamano “rospi da assaggio” e no, il nome non spiega
completamente il loro ruolo ecologico, ma è sicuramente azzeccato
per questa nuova strategia di gestione ecosistemica: dar da mangiare
i piccoli di rospo delle canne per salvare i varani. Cioè?
Recentemente
in uno studio pubblicato sulla rivista Conservation Letters dei
ricercatori hanno delineato una strategia piuttosto furba per gestire
i rospi delle canne in Australia, terribile specie invasiva
che sta causando ingenti danni economici e ambientali. Non solo si
mangiano di tutto, ma sono anche estremamente tossici per gli animali
della zona, tanto che i grandi predatori come i varani mangiando un
rospo adulto ci rimangono secchi all’istante.
I
predatori apicali come i varani sono fondamentali per la rete
alimentare, senza di loro le popolazioni di prede si
moltiplicherebbero incontrollate. Un po’ come stanno facendo i
rospi delle canne. Oh, i varani ci provano pure a mangiarseli, ma
morire per sbocconcellare un rospetto mi sembra un po’ esagerato.
Eppure
lo fanno lo stesso. Perché? Non hanno tempo di imparare che sono
tossici. Morendo di colpo già al primo boccone, non fanno
esperienza della tossicità dell’animale. Mica arriva il cugino da
fuori che gli fa: “Oh, hai sentito di Marietto? Eh, brutta storia.
Stava a cena fuori con Giovanna e ha ordinato il rospo delle canne.
Eh, niente. Ha stirato le zampe”.
Comunque, per far fare esperienza ai varani gli studiosi hanno trovato un'idea tanto geniale quanto truculenta: dar da mangiare a questi rettili i piccoli di rospo delle canne che sono meno tossici degli adulti. In questo modo i varani sopravvivono all’intossicazione e quando incontrano un adulto di rospo ci pensano due volte prima di ingollarlo. Oh, in effetti sta riuscendo! Il tasso di sopravvivenza dei rettiloni è aumentato! Chi avrebbe mai detto che la soluzione giusta fosse quella biblica: l’inf*nticidio.