I coccodrilli sono attratti dai pianti delle
creaturelle. Che siano bonobo, scimpanzé o esseri umani poco
importa. Secondo uno studio sono attirati dall’angoscia del pianto
perché lo percepiscono come richiamo di aiuto.
Parliamo
di uno
studio pubblicato su Proceding of the Royal Society B
mostra come i coccodrilli del Nilo sono attirati dalle
caratteristiche acustiche dei pianti di piccoli ominidi. Moh. Perché?
Gli fanno pena? Li vogliono prendere a paccheri per farli smettere? E
che senso ha che siano attratti dai richiami di specie diverse?
Ha
senso, ha senso, mo' ve lo spiego. Di base gli animali vivono in
quelli che vengono definiti “paesaggi sonori”, ovvero
l’insieme di tutti i suoni emessi in un ecosistema come il ruscello
che scorre, il tamburellare del picchio o il suono della mia paga che
viene decurtata ogni volta che faccio un elenco.
Detta
in breve nel corso dei millenni gli animali si sono adattati a
rispondere o meno a questi suoni. Fra le risposte possibili, come la
fuga, il rimanere vigili etc. c’è la fonotassia positiva,
ovvero avvicinarsi alla fonte sonora. Perché ci si avvicina se
non sono richiami della tua specie? Principalmente per due motivi:
Cioè
secondo gli scienziati è risaputo che i richiami di aiuto di diverse
specie di vertebrati si somigliano parecchio e in virtù di questa
similitudine i coccodrilli sarebbero sensibili al pianto dei nostri
bambini.
In pratica sono mossi a compassione da queste creaturelle che cercano aiuto e magari vorrebbero anche consolarli. Forse potrebbero essere anche delle ottime balie. Dovremmo solo provare. C’è qualche neonato che si offre volontario?