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Essere umano

Premio Nobel a Karikó e Weissman fra orsacchiotti di pezza e agenti segreti

Karikó e Weissman sono due scienziati che hanno dato uno sprint niente male alla campagna vaccinale contro il COVID-19. Di base, se sono potuto andare a tutti i 50 matrimoni questa estate è grazie a loro: Katalin Karikò e Drew Weissman. Ma chi sono queste persone? E che vuol dire che hanno dato uno sprint?

Karikò c’ha una storiaccia. Povera in canna fin da piccola ha dovuto combattere per ottenere tutto. Mentre faceva le sue ricerche dal 1978 al 1985 ha dovuto fare l’agente di polizia segreta per l’Ungheria, incarico che ha accettato sotto ricatto per paura di ripercussioni sulla sua carriera o ritorsioni contro suo padre.

Nel 1985, il laboratorio perse il finanziamento e se ne andò negli Stati Uniti con suo marito e la figlia di 2 anni. L’Ungheria non permetteva di portare soldi fuori dalla nazione così dovette nascondere 900 sterline nell’orsacchiotto della figlia.

Nel 1989, fu assunta dall'Università della Pennsylvania e da lì daje tutta, no? No. Le vennero negate diverse sovvenzioni. E che cazz Karikó. Vabbé, non c’è tempo per scoraggiarsi. Nel 1997 incontrò Drew Weissman, professore alla stessa università e i due iniziano a fare i "Bonnie e Clyde" dell’immunologia.

Di base, Karikó stava cercando il modo di creare una terapia genica basata sull’mRNA. L’mRNA, in sostanza, è una copia di alcune informazioni del DNA e le porta fuori dal nucleo in delle strutture che servono per fare le proteine.

Quello che volevano fare gli scienziati era usare dei pezzetti di mRNA per manipolare l’espressione genica e curare delle malattie. Spiegazione semplicistica? Si. Ma ce la facciamo andare bene.

Il problema, però, è che l’introduzione di RNA estraneo all'organismo porta a una risposta immunitaria più o meno violenta e qui arriva la scoperta di Karikó e Weissman.

Nel 2005 identificarono quali dei nucleosidi, ovvero le lettere del codice genetico dell'RNA, provocavano la reazione immunitaria e li sostituirono con qualcos'altro.

In particolare, sostituirono un nucleotide, l'Uridina, con una molecola che aveva lo stesso aspetto e funzione ma non scatenava una risposta immunitaria e…voilà! Ecco la scoperta che ha permesso di creare i vaccini ad mRNA che tanto amiamo <3

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