Estinguere localmente alcune popolazioni di zanzara potrebbe essere la soluzione per diversi problemi. Primo fra tutti diminuire il livello di rotture di scatole di molte persone, ma non solo: essendo la zanzara vettrice di molte malattie, contenerne il numero salverebbe molte vite. Fra le tecniche più utilizzate c'è il cosiddetto “metodo Wolbachia” e alcuni laboratori hanno iniziato persino a sperimentare tecniche di editing genetico come la CRISPR/Cas9.
Ma procediamo con ordine. L’essere umano nutre rancore nei confronti delle zanzare sin da tempi antichissimi. Per dire, la zanzariera era utilizzata persino dagli antichi greci che la chiamavano “conopeum”, tanto era impellente la necessità di tenerle il più lontano possibile dalla nostra pelle.
Dunque, l’esigenza di eradicarle è insita nella storia stessa di Homo sapiens e oggi parliamo di come farle sparire localmente attraverso l’ingegneria genetica. Sì, possiamo farle estinguere dopo centinaia di anni di ingiustificato bullismo facendo piombare la scure sacra della vendetta su di loro.
E allora capiamo un po’ come funziona, anche perché non sarebbe bello sterminare tutte queste lavandaie dalla faccia della Terra una volta per tutte? Purtroppo la risposta non è così semplice come pensiamo.
Innanzitutto, bisogna tenere presente che ad oggi sono conosciute circa 3718 specie di zanzare, ma quante di queste fossero realmente pericolose per gli esseri umani non si è mai saputo, almeno fino all'anno scorso.
Nel 2022 è uscito fuori il primo studio che fa il conto: nei risultati i ricercatori hanno scoperto che 88 delle oltre 3mila specie di zanzare sono vettori noti per 78 patogeni.
Tuttavia, altre 243 specie sono state identificate come potenziali o probabili vettori, portando il totale di tutte le specie di zanzare coinvolte nelle malattie umane a 331 (circa il 9,3%).
In genere quando si parla di estinzione non ci si riferisce a tutte le specie in tutto il mondo, ma solo localmente in quelle zone in cui potrebbero essere un pericolo per la salute umana e per l’ambiente. Gli ambienti perfetti per le zanzare sono caldi e umidi, motivo per cui sono confinate solo in alcune regioni del pianeta e non possono andare oltre quelle. Anche se il cambiamento climatico gli sta dando una bella mano, basti guardare la zanzara tigre fino ai primi degli anni ‘90 era praticamente sconosciuta in Italia.
Plasmodio della malaria credits TimVickers via Wikimedia Commons
Esistono un sacco di studi sulle zanzare, come avete visto prima perfino alcuni che ne contano il numero di specie esatte, ma non solo per il fatto che scassano tanto la minchia. Stando all’OMS nel 2021 circa metà della popolazione del pianeta ha avuto il rischio potenziale di contrarre la malaria. Quell’anno si sono contati circa 247 milioni di casi casi effettivi, e le morti si aggirano intorno ai 620 mila. Diciamo che annualmente ci sono tra le 500 e le 700 mila vittime l’anno. È praticamente una guerra.
Ovviamente, dato che la vita fa schifo, c’è un’enorme disparità di casi in tutto il mondo. L’Africa è il serbatoio principale della malattia con circa il 95% dei casi registrati. In particolare, i bambini sotto i 5 anni sono quelli a rischio maggiore, dato che rappresentano la quasi totalità dei decessi per malaria.
Ma la situazione è più complessa di così poiché quella che vi abbiamo presentato è solo una fotografia. Sì, una fotografia di merda di un album fotografico di merda di un matrimonio di merda a cui non ricordi neanche di aver acconsentito a partecipare. Uno di quelli che si svolgono ad agosto, in salento, al coperto, e in cui tutti hanno giacca e cravatta e puzzano di sottopalla e morte.
Le zanzare non sono solo vettori di malaria, ma anche di molte altre malattie come la dengue, la chikungunya, l’infezione di zika e la febbre gialla, che ogni anno mietono milioni di vittime. Insomma, tutto questo per dire che se si è arrivati a parlare di estinguere localmente le zanzare, non è perchè sono fastidiose, cosa che comunque a me sarebbe bastata. È perchè in teoria sono la specie che ammazza più esseri umani sul pianeta. Molti dicono solo dopo l’essere umano stesso per via delle guerre che ci facciamo, ma ci sono versioni contrastanti che hanno perfino fatto scatenare una polemica assurda.
Anche Bill Gates anni fa disse su Twitter la stessa cosa e molti esperti risposero: “Non si possono paragonare gli omicidi con le trasmissioni delle malattie perché se aggiungiamo anche le malattie che trasmettiamo si trasmettono a vicenda gli esseri umani allora vinciamo noi”. Dobbiamo essere competitivi pure su sta roba.
In ogni caso ragioniamo insieme su questo fatto: la zanzara, in quanto vettore di patogeni, uccide più di serpenti, coccodrilli, ippopotami e leoni messi insieme. Che se fossi un leone sarei incazzato a bestia per quest’onta.
Purtroppo c’è da essere preoccupati anche qui da noi perché alcune delle specie che sono tecnicamente in grado di veicolare la malaria sono già arrivate in Europa, e con i cambiamenti climatici quei patogeni che prima da noi erano impensabili, potrebbero arrivare e trovare terreno fertile, ed ecco che arriviamo all’estinzione programmata. Negli anni di modi per poterle far sparire localmente le zanzare ne sono stati inventati parecchi, ma in particolare due sono quelli che hanno ottenuto più successo: tramite il metodo Wolbachia e l’ingegneria genetica.
Wolbachia credits Scott O_Neill via Wikimedia Commons
Wolbachia è un genere di batteri presenti nel 60% delle specie di insetti, incluse alcune zanzare, ma non Aedes aegypti, tra le specie principalmente responsabili della trasmissione di diversi virus, tra cui quello della dengue. Se le uova di questa specie vengono infettate con il batterio Wolbachia, la dengue non è in grado di replicarsi nei nascituri.
I meccanismi esatti di questo fenomeno non sono chiari, ma alcuni esperti suggeriscono che
Wolbachia sia in competizione con il virus per risorse come i lipidi o che stimoli la risposta immunitaria dell’ospite. In ogni caso, in questo modo nasce una zanzara per così dire “modificata” da Wolbachia.
Questo però è solo l’inizio. Come fai a infettare milioni di zanzare con questo batterio? Lo fai spruzzare dagli aerei che passano? Eh no, quelli sono già impegnati con le scie chimiche. Per somministrarlo alle zanzare gli scienziati hanno pensato principalmente a due approcci: il primo prevede il rilascio di maschi modificati. Quindi immensi sciami di maschi modificati e allupati pronti ad accoppiarsi e diffondere il batterio salvatore nella loro specie.
Tranquilli, sono maschi, non pungono, quindi un metodo niente male.
Questa cosa è stata anche già testata da diversi anni ormai. Dal 2015, infatti, questa strategia è stata adottata con successo a Singapore, in Cina e in alcune parti degli Stati Uniti. In soli tre anni gli studiosi hanno osservato una drastica riduzione della malattia. Il problema di questo approccio, però, è che bisogna continuamente introdurre nuovi maschi modificati, facendo però attenzione all’immigrazione di zanzare femmine dalle aree limitrofe.
Il secondo approccio, invece, utilizzato da alcune città in Vietnam, Indonesia, Malaysia, Brasile e Australia, prevede il rilascio di zanzare modificate di entrambi i sessi. Le femmine infette trasmettono il batterio alle future generazioni e nel tempo le zanzare modificate sostituiscono la popolazione nativa.
Ad esempio, quando le zanzare modificate sono state rilasciate a Singapore nel 2018, si è osservata una riduzione dell’incidenza della dengue dell’88% dopo solo un anno. Percentuali simili si sono osservate anche in Brasile, e in Indonesia.
Nel corso degli anni gli scienziati hanno provato anche con l’ingegneria genetica in diversi modi. Solitamente quando si parla di cose del genere la gente pensa che le abbiano gettate in un reattore nucleare, cosparse di liquidi radioattivi o le abbiano fatte passeggiare per Taranto. Ma no, non funziona così. Al massimo quello va bene se vuoi ottenere delle zanzare ninja alte quanto un essere umano che si sfondano di pizza.
Ma allora come si fa a modificare geneticamente una zanzara? Il sistema che si usa negli ultimi anni è il CRISPR/cas9, la cosiddetta “forbice molecolare”, una scoperta che valse il Nobel per la chimica del 2020. Questa “forbice” può essere programmata per effettuare specifiche modifiche al genoma di una cellula, e quindi eliminando sequenze di DNA e, in caso utilizzando ulteriori procedure, possono sostituirle con altre.
In realtà, nonostante il Nobel sia relativamente recente, esperimenti con questa tecnica si fanno da circa un decennio. Ormai è la tecnica base dell’ingegneria genetica e quindi diversi gruppi di ricercatori hanno utilizzato il metodo CRISPR/cas9 per modificare geneticamente le zanzare. Ma come si fa? Diciamo che non è che prendi una zanzara adulta, la spari con il raggio laser e la modifichi, è più complicato e per questo approfondiremo l’argomento in un articolo a parte.
Nel 2018 uno studio pubblicato su Nature biotechnology ha dimostrato che effettivamente con queste tecniche di ingegneria genetica era possibile sopprimere completamente una popolazione di Anopheles gambiae in sole 11 generazioni.
Come funziona questa tecnica: in sostanza viene tagliato via dalla sequenza genetica di queste zanzare un gene che sterilizza le femmine omozigoti per un particolare allele, ma lascia fertili i maschi e le femmine eterozigoti. In parole povere, alcune femmine nascono sterili o non nascono proprio, mentre i maschi possono riprodursi con le poche che rimangono, ma nel farlo passano questa mutazione ai loro figli. Quindi pian pian, le femmine iniziano a sparire e restano solo maschi. Alla fine è la fiera della salsiccia, e non basta l’ingresso gratis in discoteca per risolvere la situazione. Si va avanti così fin quando la popolazione non collassa e ciao.
Questa tecnica è stata talmente tanto apprezzata che diverse aziende hanno iniziato a concorrere per creare altri metodi di sterminio per poterli vendere sul mercato. Avevi sentito odore di zolfo e rumore di zoccoli e non riuscivi a capire cosa fosse? Ah, era il caro vecchio capitalismo. Grande nemico, ma quanti bei regali ci riserva. Inutile dirlo, la ricerca in merito è andata fortissimo.
Sono nati molti altri modi per poter rendere le zanzare inoffensive, ad esempio rendendo le femmine meno mordaci, facendo nascere individui senza ali o semplicemente inserendo un gene letale che uccide le uova e non le fa nascere proprio. A questo punto non ci rimane che capire quale sia il modo più sadico con cui far abbattere la nostra vile vendetta.
Come detto in precedenza comunque con il CRISPR/cas9 non è che puoi prendere un individuo adulto e modificargli il DNA.
I metodi di modifica genetica si sono basati quasi sempre quando questi erano una singola cellula pronta a dividersi. insomma, sugli embrioni, personaggi però difficili con cui trattare. Avete presente quant’è piccolo un embrione di zanzara? È più piccolo della mia dignità.
Per questo dei recenti studi si stanno concentrando per rendere questi metodi di controllo delle popolazioni di zanzare sempre più semplici da attuare. Recentemente è stato ad esempio sviluppato un metodo chiamato DIPA-CRISPR, che permette di fare modifiche genetiche alle femmine adulte. Come? Introducendo le mutazioni direttamente agli oociti in via di sviluppo. Insomma, si passa attraverso la mamma per modificare direttamente le cellule uovo.
Queste tecniche purtroppo sono ancora in fase di sperimentazione e quindi, almeno in Italia, le zanzare continueranno a pungerci per ora. Bisogna dire, però, che a Bologna, ad esempio, avevano attivato uno studio pilota proprio per eliminare le zanzare tigre da quell’area. Come prima si rilasciano maschi modificati, questa volta però modificati con trattamenti di raggi X o raggi gamma. Questi maschi in teoria sono in grado di rendere sterili anche le femmine con cui si accoppiano. Recentemente c’è stato anche il 27esimo congresso Nazionale italiano di entomologia dove si è parlato anche dei risultati della ricerca, ma è ancora troppo presto per definire se si tratta di un metodo efficace. In ogni caso sappiate che qualcosa in Italia comunque si sta muovendo. E direi anche che vi dovete sbrigare.