Tu sai sputare a un insetto a un metro e mezzo di distanza? No? Allora sei inutile. Alcuni pesci sanno farlo e ci campano pure. Il pesce arciere è un nome comune con il quale si indicano gli animali della famiglia Toxotidae.
Il nome evidenzia immediatamente le sue caratteristiche principali: è un pesce. Ma è anche un arciere. Possono lanciare getti d’acqua dalla bocca per colpire prede anche molto lontane. Certo gli arcieri non si tiravano lo sputo addosso. Se fosse così dubito avrebbero avuto una qualche utilità in combattimento.
Parliamo di una piccola famiglia con poche specie che abitano estuari e mangrovieti del sud- est asiatico e dell’Australia settentrionale, ma va detto che la capacità di cacciare sputacchiando fino al 2018 è stata osservata solo in alcune.
Questo insolito metodo di caccia sembra essere perfetto per acchiappare prede al di fuori del pelo dell’acqua, o per rispondere a tono a qualcuno che gli insulta la mamma. Una specie, Toxotes chatareus, è stato osservato sputare a un metro e mezzo di distanza, ma osservazioni aneddotiche confermano che altre specie siano in grado di fare di meglio.
Questa è già di per sé un'abilità eccezionale, ma loro sono ancora più fichi di così.
Ad esempio mettiamo che avvistano un insetto poggiato su una foglia fuori dall’acqua. Loro si avvicinano al pelo dell’acqua e in pochi attimi spruzzano questo getto con una precisione invidiabile. C’è solo un problema: la preda non si trova veramente lì.
I raggi di luce viaggiano sempre in linea retta finché non incontrano un ostacolo. Nel nostro caso la luce incontra un ostacolo trasparente, lo specchio d’acqua, e la direzione con cui il raggio luminoso prosegue il suo cammino all'interno del nuovo materiale cambia angolo. Quando il raggio luminoso colpisce l’occhio di un osservatore, dunque, lo fa con un'angolatura diversa e gli oggetti sembrano essere in un’altra posizione corrispondente al nuovo angolo formato.
Questo fenomeno è vero sia se l’osservatore si trova all’interno dell’acqua che all’esterno, motivo per cui quando cerchiamo di afferrare qualcosa sul fondo della piscina diamo vita a ridicoli balletti in cui a tentoni infiliamo la mano in acqua e tastiamo inutilmente per tre quarti d'ora il fondale.
Probabilmente il pesce arciere non sa una minchia di tutto questo, ma lui se ne sbatte comunque il cazzo. In millenni di caccia è riuscito a sviluppare una fisiologia tale da riuscire a compensare questo fenomeno ottico e fare centro.