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Animali

Rana toro: la specie invasiva che sta mangiando l'Italia

La rana toro americana viene dagli Stati Uniti, è grossa, è fra le 100 specie più invasive del pianeta ed è incazzatissima.

Perché si chiama rana toro? Semplice. Vai verso il depuratore a Monte Rotondo, a nord di Roma: la notte sembra di stare in un ranch in Arizona. Il loro verso è simile a un muggito, talmente simile che in alcune città del Texas fanno a gara per montarle. Non è vero, però è un parallelismo che rende l’idea.

Ma perché stanno a Monte Rotondo queste qui? C’è stata un'impennata di cow boy confusi che sono emigrati per tutta la campagna? No, se le volevano mangiare. Già, sono anfibi che raggiungono anche gli 800 grammi di peso, quasi il doppio di un ratto adulto, che tra l'altro è anche una delle sue prede preferite.

Guardando questo sacco di visceri e muco qualcuno deve aver pensato: “Hmmmmmm, devo essere saporite”. E quindi hanno iniziato ad allevarle e soprattutto a esportarle in diversi paesi. Innanzitutto a Cuba dove ha avuto uno strano successo, poi negli anni ‘60 anche anche in Francia e in Italia.

Qui, però, è successo un fatto strano. Nonostante le cosce di rana siano effettivamente parte della cucina francese, e sono presenti anche in alcuni piatti nell’Italia settentrionale, la richiesta di cosce di rana non era proprio così alta da giustificare un massiccio investimento nel settore e sono falliti.

Che ci fai con decine di rane toro quando non sono buone manco per farci la zuppa? Le liberi. Ed ecco che prima si è diffusa verso Mantova e Pavia e poi si è espansa. Ci sono anche delle popolazioni a Roma, probabilmente sempre liberate dall’uomo.

Questa rana è un casino, mangia di tutto e quando dico tutto, intendo proprio tutto. Insetti, gamberi, topi, ratti, uccelli, il panettone con l’uvetta, la pizza con l’ananas, anche altre rane toro più piccole, insomma non ha alcuna morale.

Praticamente sono quegli amici che dicono: “Vabbè mangio di più a pranzo, ma a cena digiuno” Poi si fanno le 20 e magnano pure a cena. La rana toro sono io praticamente. Sarebbe dunque un perfetto animale totem se non fosse che è una specie altamente invasiva che provoca danni ambientali ovunque si trovi.

Ad oggi non esistono programmi di eradicazione o rimozione dell’animale in Italia, anche se alcuni studi effettuati negli Stati Uniti alla Yosemite Valley e Yosemite National Park, stanno dando ottimi risultati. In questi luoghi la rana è stata introdotta dall’uomo negli anni ‘50, la sua popolazione è cresciuta e ha fatto un casino mangiandosi qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Dal 2005 al 2020 ha avuto luogo un programma di rimozione che in 15 anni ha eliminato circa l’86% degli animali.

15 anni per rimuoverne una gran parte, ma non tutte. Uno sforzo immane che, però, ha avuto solo l’effetto di mitigare la sua presenza. Ecco perché la lotta contro le rane toro è ancora aperta e il posto come mio animale totem personale rimane ancora vacante.

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