Questa primavera è stato pubblicato uno studio pazzissimo in cui un ricercatore ha praticato dei trucchi di magia a diverse specie di primati chiedendosi una cosa: come posso buttare i fondi di ricerca che mi sono stati affidati nel modo più creativo possibile? No, non proprio. Voleva capire se c’è un elemento in comune fra noi e i nostri cugini più prossimi che ci permette di avere quella sensazione di WOW quando ci fanno un trucco di magia bello. E sottolineo bello.
Questo tizio ha iniziato a far sparire dei pezzetti di cibo davanti a delle scimmie prendendo appunti sulle loro reazioni. Il suo nome è Elias Garcia-Pelegrin, ricercatore dell'Università di Cambridge che fa anche il prestigiatore professionista da più di 10 anni. Alcuni amici ricercatori hanno deciso di investire nel trading online per arrotondare lo stipendio, ma credo che fare il mago sia senza dubbio un mercato più stabile.
Il trucco di magia in questione si chiama "french drop": praticamente si prende un piccolo oggetto che viene fatto sparire con un rapido movimento del pollice. Eseguirlo è semplice e lo stesso Dottor mago Garcia-Pelegrin a fare un tutorial manco fosse un canale YouTube all’inizio del 2000.
In questo video ha una moneta in mano che tiene tra il pollice e l'indice e fa finta di prenderla con l'altra mano mettendo il pollice dietro e le dita davanti. Al pubblico sembra che abbia preso la moneta, ma indovinate un po’!? Mago Pelegrin ci ha ingannati! La moneta non si è spostata di un millimetro e io mi sento tradito come quando ho scoperto che dopo “bubu” c’è “settete”. Che amarezza. Le mani sono segnate con un cerchio e una x per distinguere destra e sinistra. Lo facevo anche io prima, ora ho un nuovo trucco per distinguerle. La destra è la mano con cui mi faccio le seghe.
Il mago scienziato ha effettuato il french drop a diverse specie di primati nascondendo dei bocconi prelibati e facendoli sparire davanti ai loro occhi. Che crudeltà! Le scimmie potevano accedere alle ricompense solo nel caso in cui avessero indovinato la mano corretta nella quale era presente il boccone. Mi ricorda molto come sono stato cresciuto io. Ogni volta per mangiare dovevo tirare una leva e un pupazzo con una maschera bianca e le guance con i ghirigori a spirale mi dava un pezzo di pizza, ma dovevo sacrificare una persona cara. Che c’è? La pizza è buona.
I primi ad assistere alla magia sono stati dei cebi cappuccino, famosi per la destrezza con cui manipolano gli oggetti e per il fatto che sanno utilizzare diversi strumenti per rompere le noci in natura. Possono muovere liberamente ogni dito e il pollice opponibile permette loro di afferrare con precisione anche piccole cose. Nella scelta della mano corretta i cebi cappuccino sono stati ingannati l'81% delle volte. Garcia-Pelegrin uomo senza scrupoli.
Cebo cappuccino credits Holtocw via Wikimedia Commons
Il mago ha poi effettuato l'esperimento con dei saimiri di Humboldt, primati che possiedono una manualità meno spiccata rispetto ai cebi cappuccino e una rotazione limitata del pollice. Anche loro sono state ingannate dal gioco di prestigio, circa il 93% delle volte e guarda che faccia che fa! Se gli scopavano la madre ci rimaneva meno male.
Samiri di Humbolt credtis Edmundo Mascarenhas de Andrade Filho via Wikimedia Commons
Gli ultimi individui obbligati ad assistere al gioco di prestigio sono stati alcuni esemplari di uistitì che, al contrario delle altre, non hanno pollici opponibili. I loro pollici si allineano parallelamente con le altre dita formando una specie di zampa a paletta, ideale per arrampicarsi su grossi tronchi d'albero o costruire castelli di sabbia. Secondo gli studiosi raramente gli uistitì venivano ingannati dalla magia, circa solo il 6% delle volte.
Uistitì credits Peterwchen via Wikimedia Commons
Comprendere le motivazioni evolutive dietro questi risultati non è semplice, ma grazie a un altro studio simile effettuato sempre dallo stesso team di Cambridge i ricercatori sono stati in grado di trarre delle conclusioni precise. Precedentemente, infatti, gli studiosi avevano effettuato un esperimento simile con diversi uccelli della famiglia dei corvidi, ma in questo caso nessuno di loro era cascato nel trucco. Gli studiosi allora hanno capito che la risposta alla loro domanda era in ciò che hanno in comune gli uistitì e gli uccelli: che si rompono il cazzo a vedere i trucchi di magia. No, non è vero. La mancanza di pollice opponibile!
La spiegazione degli studiosi mette in gioco i cosiddetti neuroni specchio, ovvero una classe di motoneuroni che si attiva involontariamente sia quando un individuo esegue un'azione, sia quando lo stesso individuo osserva la medesima azione compiuta da un altro soggetto. Per potersi attivare al meglio però, sempre secondo i maghi scienziati, l’osservatore e l’osservato devono condividere delle caratteristiche anatomiche riconoscibili.
Ciò potrebbe spiegare perché il french drop ha funzionato con i cebi cappuccino e con i saimiri di Humboldt, che comunque condividono la capacità più o meno limitata di utilizzare il pollice, ma non con gli uistitì che invece lo hanno praticamente fisso. Capito la figata? In questo senso il modo in cui le dita e i pollici si muovono aiuta a plasmare il nostro modo di pensare e le ipotesi che facciamo sul mondo esterno. Come lo interpretiamo, come ci relazioniamo agli altri individui e come facciamo l’autostop!
Ma non solo. Secondo gli studiosi c’è la possibilità intrigante che la capacità fisica intrinseca di un individuo influenzi pesantemente la loro percezione, la memoria di ciò che pensano di aver visto e la capacità di prevedere i movimenti manuali di coloro che li circondano. Se noi siamo così oggi è perché abbiamo delle mani con 5 dita, dei pollici opponibili, delle gambe con delle articolazioni che si piegano in un certo modo e i capezzoli a forma di ciambella. Ah no, quelli li ho solo io.
Non parlo solo dal punto di vista sensoriale: se noi intendiamo il mondo circostante in un certo modo è grazie al fatto che la nostra anatomia è composta così! Solo a me questa cosa fa esplodere il cervello? Si? Vabbè, comunque è solo l’inizio dello studio e per avere prove più concrete della cosa dovremo aspettare che Garcia-Pelegrin faccia altre magie da quattro soldi ai primati.
Comunque per voi ho un ultimo gioco di prestigio, ma per farlo devo recitare le seguenti parole magiche:
Ho scritto veramente tanto in questo articolo e mi sono stancato
pare quasi un’arringa di un cattivo avvocato
come uno spermatozoo anela l’oocita
io cerco l’ultima rima per farla finita.