Lo scoiattolo nordamericano (Sciurus carolinensis) è un roditore introdotto in Europa e Sudafrica principalmente a causa della liberazione intenzionale dalla cattività. Per alcune persone, infatti, l’idea di tenere uno scoiattolo in cattività non era così male, accorgendosi ben presto che gli animali non sono proprio oggetti ornamentali, hanno esigenze ecosistemiche ed ecologiche e devi avere a che fare costantemente con la cacca che fanno.
Ecco dunque che sono stati liberati nei parchi cittadini e quelli, giustamente, hanno iniziato a competere per le risorse con le specie autoctone, come lo scoiattolo rosso (Sciurus vulgaris), che da diversi anni in Italia è ormai in declino. Per questo in Europa venne incluso nel 2016 nell'elenco delle specie esotiche invasive di interesse dell'Unione.
Il nome del genere Sciurus deriva da due parole greche, skia “ombra'” e oura “coda”, sicuramente alludendo al fatto che possiedono una coda dalla pelliccia voluminosa e all’ombra del fallimento dei numerosi progetti di eradicazione che lo hanno interessato, soprattutto in Italia.
Già alla fine degli anni ‘90 gli esperti di conservazione promossero un primo progetto sperimentale di eradicazione dello scoiattolo in un parco in Piemonte, con il coordinamento dell'ISPRA e della sezione piemontese del WWF Italia. Il progetto prevedeva la cattura, l’anestesia e la soppressione degli esemplari. Niente di troppo complesso: vai, ammazzi e torni. Infatti, le ipotesi di sterilizzazione e reimmissione in natura o trasferimento da un’altra parte vennero scartate, sia per i costi estremamente elevati sia per via del fatto che, in ogni caso, questi processi avrebbero potuto comunque concludersi con la morte dell’animale.
L’operazione, però, fa cilecca a seguito di diverse denunce da parte della Lega per l'Abolizione della Caccia (LAC) e della Lega anti vivisezione (LAV). Vabbè, ma dai, ti pare che condannano i responsabili autorizzati dallo Stato stesso? E infatti li assolvono dopo un paio di anni di battibecchi giuridici, ma ormai il progetto è saltato.
Recentemente nell’ultima Conferenza Stato-Regioni è nuovamente saltato fuori l’argomento e il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica vorrebbe approvare il “Piano di gestione nazionale dello scoiattolo grigio Sciurus carolinensis“. Il piano verrà attuato in regioni come l’Emilia Romagna e seguirà le direttive del Regolamento europeo 2016/1141 che inserisce l’animale nell’elenco delle specie esotiche invasive diffuse nei territori comunitari.
Le associazioni sopra citate hanno fatto nuovamente sentire le proprie ragioni, spiegando come i regolamenti comunitari prevedano un’eradicazione il più possibile cruelty free. Questo implicherebbe nuovamente l’aumento dei costi di gestione e la possibilità che, in caso, nei processi di trasferimento e anestesia gli animali possano comunque morire.